I giovani del PD non ci stanno

A distanza di quasi due settimane dalle elezioni abbiamo fatto una chiacchierata con il responsabile provinciale giovanile Bruno Concas. Ovviamente, siamo disponibili a ospitare impressioni e riflessioni di tutti i coordinatori giovanili dei partiti.

Bruno, come vivono i giovani democratici questa situazione nel partito?

È innegabile che questa sia molto complicata. Noi giovani siamo stati in prima linea in questa campagna elettorale, nelle piazze e nelle strade abbiamo parlato con la gente, moltodi più rispetto ad alcuni candidati. Il risultato elettorale è stato negativo e molto sotto le aspettative. Non si può che cambiare passo. Il partito democratico non è riuscito a dare un segnale di speranza, non è andato abbastanza tra la gente, ha perso il contatto con i ceti popolari. Questo per un partito di sinistra è imperdonabile. Personalmente ora mi trovo d’accordo con la strategia di Bersani, che in un momento così difficile costituisce una garanzia, ma dal prossimo congresso il partito dovrà rinnovarsi completamente, nelle facce e in certe posizioni

Rinnovamento, parola importante. Quali sono le vostre idee?

Partiamo dal presupposto che il rinnovamento radicale della classe dirigente è l’unica strada perseguibile per il bene del pd. Ma non bisogna limitarsi a questo. Sui temi sociali il partito deve prendere posizioni più incisive, così come sui diritti civili e sui temi etici. Il pd deve avvicinarsi alla linea dei partiti socialisti europei. Bisogna tornare a parlare con maggiore convinzione di giustizia sociale, di redistribuzione del reddito, di rafforzamento dello stato sociale e non del suo lento impoverimento. Non bisogna lasciare la battaglia del rinnovamento a Renzi, a cui vanno comunque riconosciuti grandi meriti, ma bisogna accompagnare questa necessità a un serio programma di discontinuità con le politiche liberiste del passato. Il rinnovamento non è più rinviabile, non è più una possibilità , è un’assoluta necessità per l’intera sinistra italiana

Qual è secondo te la battaglia primaria che il movimento giovanile (il primo tema che ti viene in mente) dovrebbe intraprendere e perchè il PD pur essendo così organizzato non riesce mai a convincere fino in fondo l’elettorato?

La battaglia principale deve essere quella di dare voce alle nuove generazioni, strozzate e umiliate dalle politiche dei governi passati. Il compito della giovanile deve essere quello di salvaguardare il diritto allo studio, di ridare dignità sociale al mondo della scuola e dell’università. Il pd ha smesso di parlare con i ceti popolari, ha smesso di andare nelle piazze, ha smesso di rivolgersi a una parte, la più sfortunata, del paese e l’ha lasciata in mano ai populismi della destra. Il pd ha perso anche perché su certi temi non è stato abbastanza incisivo, perché non è riuscito a rappresentare per l’elettorato un cambiamento radicale rispetto al passato, pur essendo l’unica forza che potesse realmente cambiare questo paese.

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