Viaggiando (e animando) s’impara!

Cos’ hanno in comune viaggi, lavoro, cultura, amicizia e responsabilità? La risposta è piuttosto semplice, ma sconosciuta a molti!

Ogni anno migliaia di ragazzi dai 23 anni in su seguono corsi per diventare animatori, group leaders, educatori, ma più semplicemente accompagnatori di giovani studenti che per due settimane frequenteranno i college di diverse nazioni, per imparare l’inglese. Si tratta dei viaggi studio organizzati dall’Inpdap, che ogni anno contano numerose adesioni da parte di ragazzini di fasce d’età che variano in base allo Stato che li ospita. I soggiorni che si svolgono in Italia ospitano bambini che frequentano ancora le scuole elementari e i ragazzini delle scuole medie, mentre all’estero numerosi college ospitano ragazzi italiani dai 14 ai 17 anni.

Qui si inserisce il ruolo degli animatori, giovani ragazzi che imparano un nuovo mestiere, dapprima durante i corsi, e in seguito principalmente sul campo. Le responsabilità sono molteplici, un bel gruppetto corposo di 15 ragazzini diviene per due settimane ciò attorno a cui ruota la propria vita, ma le soddisfazioni non sono da meno e il divertimento è parte integrante dei soggiorni estivi.

Chi vi scrive ha vissuto questa esperienza in prima persona pochi mesi fa e può garantirvi che ne valga davvero la pena. Per molti inizialmente è un lavoro come un altro, cercato in mancanza di alternative, per altri è l’occasione per viaggiare e visitare posti nuovi. Ma per molti altri ancora è l’occasione per mettersi in gioco, testare le proprie capacità e vivere un’esperienza che arricchisce incredibilmente e lascia una traccia profonda di sè. Chiunque abbia toccato con mano cosa significhi vivere intensamente due settimane lontano da amici e familiari, sentendosi parte integrante di un’altra grande famiglia, potrà capire ciò che dico e concorderà con me affermando sia un pò come il mal d’Africa: una volta che si visita quel meraviglioso continente se ne avverte una profonda malinconia; così chi vive la magnifica esperienza da animatore non può non desiderare di ripeterla l’anno successivo.

Purtroppo spesso la mancanza di informazione impedisce a moltissimi altri ragazzi di inviare le proprie candidature alle numerose agenzie presenti sul territorio, pertanto con questo breve articolo spero di raggiungere tante persone ignare dell’esistenza di questa opportunità e di poter far conoscere loro questo bellissimo lavoro, ricco di soddisfazioni e capace di aprire le menti anche verso alternative lavorative di grande interesse!

E allora, cosa aspettate?!

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