E’ una giovane donna afgana fuggita dalle violenze dei talebani la Donna al Traguardo dell’anno 2023.
Si chiama Salhia Tutakhail, ha 32 anni e vive a Cagliari col marito e il suo bambino nato in Sardegna. Sorride e stringe a sè il piccolo Lemar, che nella lingua Pashto significa “sole”. Una nuova speranza di luce nella vita della sua famiglia.
La sua storia è stata segnalata alla giuria del Premio dall’insegnante Valentina Coni che lavora con gli studenti adulti del CPIAI. Nel ricevere il premio in denaro messo in palio dall’associazione Donne al Traguardo, Salhia ha avuto parole commosse di ringraziamento per la scuola che la sta aiutando a ricominciare tutto da capo, lei che a Kabul, dopo essersi laureata, svolgeva il lavoro di insegnante.
Il suo racconto spiega il clima di terrore diffuso tra la gente e la dura segregazione imposta alle donne che l’hanno convinta a fuggire dall’Afghanistan per ricostruirsi una vita migliore altrove.
Tra le protagoniste della XX edizione del Premio anche un’artista di Bari Sardo, Angela Casu, che si è aggiudicata il Premio Sorellanza: ha promosso una raccolta fondi vendendo le sue bambole di pezza per aprire una casa rifugio per donne vittime di violenza in Ogliastra.
Per quanto riguarda la sezione del Concorso “Raccontiamo le donne”, dedicata agli autori, la giuria ha attribuito due premi ex aequo. Il primo a Teresa Piredda, nata in Sardegna, ma residente a Perugia, autrice del racconto in lingua sarda “Sa vida esti una guerra” (La vita è una guerra) che svela i dettagli dolorosi della sua infanzia causati da un patrigno che ucciderà la madre. Il secondo, invece, arriva da Sassari dove vive una ragazza ancora minorenne, Dinka, originaria del Sudan. Prima che la famiglia emigrasse in Sardegna per sfuggire alla povertà, la madre le impose l’infibulazione mutilandola irrimediabilmente e sconvolgendo la sua infanzia.
Le premiazioni, allietate da alcuni brani musicali alla chitarra di Gianni Cardia, sono proseguite con alcune menzioni. Una segnalazione speciale è stata attribuita dallo staff del Centro Antiviolenza a Giuliana Melis di Monserrato per un vissuto di violenza domestica che spiega bene gli stati d’animo delle vittime e la loro difficoltà a uscire dalle situazioni di maltrattamento.
Menzioni sono state attribuite a Giorgina Mulas di Cagliari (scritta da Antonina Sias), Katiuscia Dessì di Guspini (scritta da Valeria Pecora), Barbara Locci di Cagliari, Sheila Ventura di Sestu (scritta da Maura Vacca di Pimentel), Marietta Podda di Nurallao (segnalata da Marianna Porcu al termine di un laboratorio promosso dalla Cooperativa Sociale Il Mio Mondo con gli ospiti della Comunità San Saturnino di Isili), Nancy Zuddas di Capoterra, Michela Capone di Cagliari e Viviana Sirigu di Orroli.
A conclusione della serata la presidente dell’Associazione Donne al Traguardo, Silvana Migoni, ha presentato il 20° volume delle Storie di ordinaria resistenza femminile contenente una selezione dei racconti più significativi pervenuti alla giuria.
E’ stata una bella festa, densa di commozione, applausi, sorrisi e musica per celebrare la bellezza nascosta di tante donne che rendono più umano un tempo difficile. (foto di Martino Piano)