Conoscete la sensazione quando camminate per strada, e casualmente incrociate lo sguardo di altri passanti, sconosciuti ai vostri occhi? Quel leggero imbarazzo che sale, quasi ad aver sbirciato dentro la vita privata dell altra persona, mentre è un attimo che cammina e si allontana, magari per sempre, o magari no.
Potreste incrociarvi nuovamente, sempre col medesimo imbarazzo, o potreste fermalo, salutarlo, conoscere, capire se anche lui prova la stessa sensazione, e il perchè la prova; infondo siete due perfetti sconosciuti che percorrono gli stessi passi per pochi metri.
L’ eccitazione di incrociare persone, parole, idee. La curiosità che sale, le domande che incalzano nella vostra mente.
Con la medesima idea pubblico alcune righe, delle risposte ricevute da un ragazzo, incrociato per caso in un social network, promotore del “Laboratorio di Partecipazione Politica” (Ci spiegherà lui stesso di cosa si tratta) , Sergio Arizo, magari sconosciuto ai più, che nell’ indifferenza che circonda la società moderna, gira, e cerca di smuovere, le idee di tanti.
1)Chi sei? Cosa studi? Descrivimi un pò il tuo approccio a questo progetto partendo dai tuoi primi passi in politica.
“Ciao Alessio, grazie a te pe l’interessamento al nostro progetto. Ho compiuto vent’anni lo scorso 5 febbraio. Sono stato uno studente al Liceo Classico Siotto di Cagliari, attualmente frequento un corso di laurea di Ingegneria per l’ambiente e il territorio presso l’Università di Cagliari, una scelta su cui pesa il mio interesse personale per l’ambiente e il mio impegno come volontario in un’associazione di protezione civile, il Gru.s.a.p. di Poggio dei pini.
L’anno scorso sono venuto a conoscenza del laboratorio tramite un invito su Facebook ricevuto da una mia amica. Era un progetto unico nel panorama cagliaritano e rispondeva a un bisogno reale che io avevo, e che sono convinto ogni ragazza e ragazzo della mia età abbia, quello cioè di mettersi in discussione con gli altri, analizzare problemi, individuare soluzioni reali, confrontarsi con relatori esperti e amministratori locali e nazionali.”
2)Perchè un ragazzo dovrebbe entrare a far parte di un progetto come il vostro?
“Soprattutto nei giovanissimi è molto forte e diffuso un sentimento di antipolitica che porta a un totale disinteresse nei confronti della politica e dei partiti visti, negativamente, come macchine di clientele per distribuire favoritismi e dilapidare risorse pubbliche e non nella loro funzione di garanti della democrazia e del confronto. E troppo semplice però decidere di chiudere gli occhi e infischiarsene, vivendo la propria vita nella convinzione che comunque non ci sia nulla da fare e non valga la pena manco provare.
Anch’io prima di partecipare al Laboratorio ero convinto che fosse sufficiente informarsi. Parlare di politica con i pochi amici già interessati all’attualità. Eppure col susseguirsi degli incontri, mosso dagli stimoli provenienti dai relatori, dallo staff e dagli altri partecipanti, ho provato un nuovo modo di fare politica: una politica partecipata, fatta di discussioni, idee, emozioni. Ciò ha comportato un mettersi in gioco in prima persona, cercando di superare i propri limiti, perché come dice un antico proverbio cinese “chi vuole cambiare il mondo (o, perché no, la politica), cominci da se stesso”. Per questo invito tutte le ragazze e tutti i ragazzi a prendere parte a questa esperienza.”
3)In cosa si articola il vostro progetto?
“Ogni incontro vedrà la partecipazione di relatori provenienti da esperienze positive di politica, amministrazione e impegno nella società civile (cui tengo a precisare non sarà richiesto alcun compenso). Verranno alternate lezioni dialogiche con ospiti di riferimento, a momenti di riflessione anche individuale, confronti, laboratori sempre su temi diversi: dall’Europa all’amministrazione locale, dalla scuola al tema dell’edilizia sostenibile, dall’economia alla legalità passando per attivismo e comunicazione politica. Affiancati al laboratorio verranno avviati due corsi paralleli, il primo di public speaking e il secondo sul giornalismo.
Il Laboratorio è rivolto ai giovani tra i 16 e i 29 anni, e si articolerà in 7 incontri, che si svolgeranno in diverse location il sabato pomeriggio dalle 16 alle 20 partendo da Sabato 2 Marzo. Per partecipare sarà necessario compilare un modulo d’iscrizione e versare una quota di 30€ (20€ per gli studenti liceali)
La quota servirà per rimborsare il biglietto aereo ai relatori, meglio se Ryanair, e il B&B per dormire. Tutti i relatori, così come tutto lo staff organizzativo, infatti non percepirà alcun tipo compenso. Mentre nel sito internet del Laboratorio, così come è stato l’anno scorso, verrà rendicontata in maniera trasparente qualsiasi entrata o uscita di denaro.”
4)Com’è nato? Chi ne sono i fondatori?
“Il Laboratorio nasce dall’idea di Matteo Lecis Cocco Ortu, consigliere comunale a Cagliari, nel 2011. Il desiderio di Matteo era quello di rimettere in moto l’entusiasmo e la creatività vissuti durante la campagna elettorale, patrimonio preziosissimo per il partito e per l’amministrazione di Cagliari. Queste riflessioni iniziano a concretizzarsi in un breve articolo, pubblicato su un quotidiano locale “Il PD apra le sue porte” e da cui è nata un’idea, che si è rapidamente trasformata in progetto concreto: organizzare a Cagliari un esperimento di partecipazione politica collettiva. Bisognava dunque coinvolgere tutti i giovani che fino ad allora, per un motivo o per l’altro, erano rimasti lontani dalla politica.
Si venne così a creare un gruppo staff, inizialmente di 30 persone (che divennero 80 alla fine del laboratorio) che si occupò di organizzare gli incontri, invitare gli ospiti e gestire gli spazi e la logistica. Risultato: per due mesi e mezzo una settantina di giovani cagliaritani si sono trovati tutti i sabati pomeriggio a parlare di comunicazione politica e di partiti, di fiducia ed economia della felicità, didiritti civili dell’ ultima Italia, di carceri e di immigrati, di giovani impegnati e indignati , delle possibilità offerte all’Italia dal web e dall’agenda digitale europea, di lavoro e di precarietà. Visti i risultati tanto positivi abbiamo deciso di ripetere l’esperienza dell’anno scorso anche nel 2013. Partirà infatti sabato 02 marzo la seconda edizione del “Laboratorio di Partecipazione Politica”. “
5) I tuoi prossimi passi?
“In questi giorni sto contattando personalmente tutti gli amici che penso potrebbero essere interessati a vivere questa esperienza. Quest’anno abbiamo voluto puntare molto sui ragazzi delle scuole superiori. Con un mio amico, Andrea Zuddas, siamo andati nelle assemblee d’istituto di moltissime scuole cagliaritane per spiegare ai giovanissimi questo grande progetto. Sono già una quarantina i ragazzi iscritti, per noi è un ottimo risultato.
E dopo il voto dei giorni scorsi sono ancora più convinto che c’è sempre più bisogno di giovani interessati e pronti a mettersi in gioco per il futuro, senza puntare a ottenere nulla in cambio. Bisogna rinnovare i partiti e la politica, in maniera vera e soprattutto evidente.
Il laboratorio, vista la presenza di relatori molto preparati e di un metodo di lavoro che mette tutti sullo stesso piano, credo rappresenti una grande opportunità di formazione per tutti. Un sogno nel cassetto, per il quale a breve mi metterò a lavorare, è quello di proporre iniziative simili anche nel mio territorio, a Capoterra, dove è estremamente necessario riportare in strada, al fianco dei cittadini, i partiti e la politica partecipata. Non solo durante i periodi elettorali.
E’ una sfida, che volentieri accetto e sono convinto che tanti altri faranno lo stesso.
Ma intanto tutti al Laboratorio! Per iscriversi è sufficiente mandare una e-mail all’indirizzo: laboratoriopolitica.cagliari@gmail.com .
ti ringrazio ancora e un saluto.”
a cura di Alessio Deiana (@aastrikereport)