Da oggi ospitiamo le storie minime di Antonio Agabio. Pensate alla 24 ore di le mans: potresti giurare che il tempo passa e si fa tutto sempre più scuro ma allo stesso tempo realizzi che prima o poi torni sempre per lo stesso punto, anche se scegli di prendere una strada secondaria o rientrare ai box. “Ti faccio una proposta” è la prima di una serie che verrà (Antonio permettendo)
Ti faccio una proposta.
Carichiamo su una panda stationwagon (avrei pensato anche a una ford escort ma poi ci darebbero subito un inquadratura politica e non vorrei rischiare di sembrare simpatico a qualcuno) un mixer, delle casse, un amplificatore e due giradischi con dei vinili di musica così bella da non importare a nessuno se vengono graffiati con lo scratch. io te e juan magan che fa da DJ M. gireremo per la russia come ad on the road facendo musica alternativa elettronica con sopra dei testi molto simili a questo messaggio che ti sto mandando con lo scopo di vendere il meno possibile e di fare musica che piaccia pochissimo alla critica, ai giornalisti e al pubblico. ma solo dopo che ti laurei perché comunque qualcuno dovrà pagare la benzina e quelle gallette secche economiche che quando le immergi nell’acqua diventano enormi come quegli hamburger da sei persone che vendono nei ristoranti fast food americani solo che anziché ingrassare fanno venire più fame.
prendendo spunto da d’annunzio in russia ci proponiamo come costola del controspionaggio. io faccio il cattivo e tu la brond girl. tanto M ce lo abbiamo ai piatti e anche un discreto heritage britannico dato che hai studiato a londra.
il giorno che non avremo più da mangiare e nemmeno la benzina per andare da protvino a tarusa significa che siamo talmente underground da poter suonare nelle metropolitane inglesi in cambio di qualche spiccio da raccogliere nel colbacco che già hai per sottolineare che veniamo dalla russia e non ci preoccuperemo neanche più degli spostamenti.
Antonio Agabio
