Franco, dai flyer in disco ai fornelli

“Sono un semplice cuoco che si sta sbattendo per realizzare il suo sogno” così si presenta Franco Zucca, ex pr con la passione della cucina che tra fornelli aeroportuali e cene organizzate vuol arrivare in cima…

“E’ durissima ma le scorciatoie in cucina non esistono,occorre salire tante scale per arrivare in cima,io per il momento sono ancora ai primi gradini” afferma Franco.

Gli chiediamo subito come comincia la sua giornata tipo.

“Molto presto, intorno alle 5,30 con la sveglia perchè nel ristorante dove lavoro, all’aeroporto di Elmas, il servizio di pranzo inizia alle 11. Inoltre mi occupo degli ordini della merce,gestione del personale e molto altro”

– Come sei passato dai flyer delle disco ai piatti?

In passato ho fatto il pr (chi ricorda i Porkemon? ndr) ma poi,anche a causa del lavoro e dei suoi orari proibitivi,ho mollato. La passione e l’amore per la cucina le ho sempre avute ma non ho mai pensato di mettere tutto in pratica;poi un giorno mia moglie mi disse:”devi condividere con gli altri questo tuo amore, sei bravo e devi crederci”.

Insomma, mi ha spronato e da quel momento ho iniziato a sperimentare nella cucina di casa nostra con lei, con amici e parenti,che ringrazio per la pazienza!

– Come sei arrivato all’aeroporto?

Il destino ha fatto il resto. L’azienda per cui lavoro mi ha proposto nel 2010 di fare per un anno da direttore presso il loro punto vendita in aeroporto a Genova, che tra l’altro comprendeva pure un ristorante. In quel periodo ho imparato tantissimo. Così arriviamo a quest’anno, perché la stessa azienda ha finalmente deciso di aprire un ristorante proprio a qui a Elmas, in aeroporto. Mi è stato proposto di seguirlo in tutto e per tutto e cosi mi sono buttato in questa nuova avventura. Non ti nascondo la fatica ma non c’è cosa più bella di un cliente che a fine pasto, ti ringrazia e ti fa i complimenti per un piatto!

– Cosa avresti fatto senza fornelli?

Non potrei fare se non questo,ormai la mia vita è diventata questa,le mie giornate sono super impegnate e sto studiando,leggo tanti libri,specialmente quelli di Gualtiero Marchesi,il migliore secondo me.

– Domanda classica: piatto preferito?

Non ho un piatto preferito ma mi piace la tartare di gamberi o un piatto che ho assaggiato ad Alba ,il battuto di carne ,una specialità!!

– Quali sono gli ingredienti che non faresti mai mancare?

Sicuramente tra gli ingredienti che non possono mancare nei miei piatti in primis ci sono le spezie che nella giusta quantità esaltano i sapori e poi fanno bene alla salute.

– Immagino che tra i fornelli non siano mancate le scene curiose…

Direi! Come una collega che sbaglia la besciamella. Invece della noce moscata un giorno ha messo la cannella, tanta cannella! ti lascio immaginare il sapore delle lasagne!

– Ed ora ti stai lanciando sul progetto mettiunaseraacena. Come funziona?

Esiste già un sito internet (http://www.mettiunaseraacena.com/) ed abbiamo già organizzato qualcosa in giro recentemente. L’idea è nata per dare sfogo alla mia passione,visto che in aeroporto mi devo attenere a un menù prestabilito,invece nelle cene mi sento libero di inventare! Si sceglie un menu o si decide con il cliente e da quel momento si propone una cena ad hoc, con prodotto freschi e con lo chef a domicilio. Abbiamo una clientela che ci segue e vogliamo sempre offrire il meglio. Così organizziamo cene nei locali o anche nelle case!

– Un consiglio per chi vorrebbe intraprendere questo mestiere?

Tenere duro,durissimo, prepararsi ad una vita di enormi sacrifici,perché il ristorante ti assorbe tanta energia e ti occupa la maggior parte della giornata,quindi se non si ha tantissima passione,meglio lasciar perdere subito. Un altro consiglio è di non fare le cose tanto per farle,perché il cliente si accorge subito se non ci metti il cuore e l’anima . Già dalla scelta delle materie prime dei tuoi piatti devi pretendere sempre il meglio perché, personalmente, non mangerei in un ristorante dove si cucina cibo scadente.

Io nel mio piccolo ci provo. Intanto ti dico che mia moglie ormai si è arresa e mi ha ceduto i comandi della cucina e continua a fare da “cavia” nei miei esperimenti culinari.

 

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