Si torna a casa

Sono passati esattamente diciotto mesi, più di un anno e mezzo dall’ultima volta che i giocatori del Cagliari avevano calpestato il manto erboso di un Sant’Elia ormai vecchio e insicuro. Era la stagione 2011/2012, la partita Cagliari Atalanta, vinta dai sardi grazie ai gol realizzati da capitan Conti, su punizione, e dal cileno Pinilla. Da quel lontano 1 aprile 2012 sono successi talmente tanti avvenimenti che forse neanche il tifoso più sfegatato riuscirebbe a ricordarseli con precisione. L’”esilio” a Trieste della squadra più prestigiosa dell’isola aveva fatto soffrire molti tifosi. Per non parlare di Is Arenas, che aveva illuso tutti i sardi, e dell’amaro ritorno al Nereo Rocco, già dallo scorso campionato. Finalmente oggi possiamo dire che i tifosi potranno assistere dal vivo (e non più dalla televisone) le partite della loro squadra del cuore. Sembra paradossale o forse è davvero destino ma lo scorso campionato lo stadio Is Arenas venne inaugurato e aperto a tutto il pubblico proprio contro il Catania. Stasera gli etnei saranno di nuovo “ospitatati” dal Cagliari per un’altra inaugurazione,quella del Sant’Elia.

Ma che sensazioni possono provare oggi i tifosi Cagliaritani?. Quali potranno essere le loro emozioni nel rivedere i loro idoli che hanno giocato lo scorso anno la maggior parte delle partite fuori dall’isola?. La vendita dei biglietti era iniziata giovedì sera e nel giro di poche ore i tagliandi disponibili per la curva nord erano completamente esauriti. Ma l’entusiasmo dei tifosi non si nota solo in città. Molti hanno espresso la loro gioia soprattutto nei social network e nelle varie pagine/blog che si occupano del Cagliari.

Il Cagliari è fondamentale per le vite di tante persone. Per alcuni la maglia è quasi simbolo di identificazione con una terra afflitta da gravi problemi e da una crisi economica che sembra non arrestarsi mai. Per altri è una distrazione che serve per dimenticare, per non pensare, solo per due ore, a quelle preoccupazioni che tormentano ormai da anni la maggior parte degli italiani. Lo stadio è importante, è sinonimo di aggregazione. Non sono vere quelle voci che dicono che lo stadio sia un luogo malsano e pericoloso per le famiglie. Qui a Cagliari non è così. I cagliaritani si sono dimostrati molto pazienti, si sono comportati da persone corrette, sono scesi in piazza e hanno protestato civilmente ma senza mai creare problemi. In altre città d’Italia questo non sarebbe mai successo. C’è solo da apprezzare questo fantastico pubblico.

Oggi sarà una grande festa, sicuramente il calore dei tifosi non mancherà e darà un aiuto in più ai giocatori che non hanno nascosto l’emozione per il ritorno al Sant’Elia. Bentornato Casteddu!

Andrea Matacena

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