Davide Marfella, un sardo nella nazionale di futsal

L’avventura del cagliaritano, ex tecnico della rappresentativa universitaria di calcio a 5, un passato come allenatore in Spagna ed ora nello staff di Menichelli.

La nomina a tecnico della rappresentativa regionale maschile e poi il prestigioso ’incarico in nazionale di futsal. Due riconoscimenti di una carriera importante sia sul campo che in panchina per Davide Marfella, uno dei volti più noti del calcio a 5 sardo.

Da giocatore Davide ha iniziato tra i pali nel calcio a 11 raggiungendo anche il professionismo con il Cagliari Primavera e con il Quartu S.Elena in serie C2. Ha giocato anche nella Tharros in serie D e inoltre tra Pula e Andromeda Siurgus Donigala, ha collezionato circa 200 partite in Promozione raggiungendo anche la Rappresentativa Allievi (vice campione d’Italia) con Gianfranco Zola.

La sua storia nel calcio a 5 comincia nel Costa di Sopra (vincendo 2 campionati di Serie C). Dopo 4 anni di calcio a 5 un brutto male lo ha fermato. Dopo un anno di inattività, ha iniziato così ad allenare. Prima in Serie C2 con il Cral Saras, poi in serie C1 con lo stesso Cral Saras, Sarroch, Alguer, Villasor e Teleco. Poi Teleco ed Elmas (serie B). Cagliari e Paolo Agus (Under 21). Una promozione in C1 (Cral Saras) e una promozione in B (Teleco). Dal 2006 il suo nome è associato alla Rappresentativa Universitaria (1 titolo italiano, 1 secondo posto e 2 terzi posti). Poi l’esperienza nel campionato spagnolo professionistico di Segunda Division nell’Hotel Plaza Andorra. Infine il top con la Nazionale.

– Cominciamo proprio con l’esperienza ad Andorra, in Spagna. Come l’hai vissuta?

Lato sportivo che da quello umano. Li, ho lasciato tanti amici che tra l’altro, mi hanno manifestato la loro soddisfazione per il nuovo incarico. Sotto l’aspetto professionale è stata una parentesi determinante, poter lavorare in un campionato Professionistico come quello Spagnolo. Però non ho tempo per la nostalgia perché adesso c’è una nuova avventura sulla quale concentrarsi. Lavorare con la Nazionale credo che sia il sogno di tutti, fin da bambini.

– Quali differenze noti tra noi e la Spagna?

In Spagna la Federazione ha costruito un vero e proprio campionato professionistico selezionando le società partecipanti tramite dei requisiti strutturali e organizzativi. Si impongono alte fideiussioni, i settori giovanili sono completi e strutturali e c’è la possibilità di organizzare una seconda squadra che può giocare, non come fuoriclassifica ma a tutti gli effetti, fino al campionato immediatamente precedente a quello della prima, permettendo così di buttare nella mischia i ragazzi più giovani.

– Come è nata la collaborazione con la Nazionale?

Il CT Menichelli sapeva della mia esperienza nel campionato professionistico spagnolo come allenatore in seconda e come addetto alla “video analisi” (nell’Andorra) e così mi ha chiamato. Non finirò mai di ringraziarlo per l’opportunità che mi ha concesso.

– Di cosa ti occupi esattamente?

Collaboro in campo durante le sedute di allenamento, in più, in particolare,  mi occupo nello specifico della Video Analisi dalle sedute di allenamento alle partite. Si snocciolano sia le situazioni che riguardano la nostra squadra ma anche quelle riguardanti le nazionali avversarie.

– Quali sono i prossimi appuntamenti?

Ci stiamo preparando per il campionato Europeo che si svolgerà ad Anversa (Belgio) il prossimo fine gennaio. Partirò anche io e sarà la prima grande esperienza competitiva in azzurro.

– Che aria si respira nel club azzurro?

La professionalità è al top ma al momento stesso c’è una grande serenità che regna in tutto l’ambiente azzurro. Sono stato accolto con grande disponibilità e simpatia da parte di tutti i componenti dello staff.

– Quasi contemporaneamente, la carica di tecnico della rappresentativa, anche qui come è nata?

Ho ricevuto la chiamata di Alberto Carta, responsabile regionale del calcio a 5. Ho dato la disponibilità considerando anche il fatto che gli impegni con la Nazionale Maggiore mi consentono di lavorare per la Figc Sardegna con tranquillità.

– Qual è il tuo programma? Come sono andati i primi stage?

In questa fase iniziale stiamo facendo un raduno al mese. Nel primo periodo ho seguito personalmente e ho fatto visionare da dei collaboratori moltissimi ragazzi per poi poter fare  le convocazioni.

– Friuli 2014, Torneo delle regioni con quali obiettivi?

Gli obbiettivi sono sempre quelli di tenere alto il nome della Sardegna cercando di dare l’anima per la maglia che indossiamo e spero che i ragazzi che saranno protagonisti capiscano che il Torneo delle regioni ormai è una vetrina a livello nazionale. Io stesso nello scorso Torneo delle Regioni ho fatto il visionatore per la Nazionale Under 21.

– Calcio a 5 regionale, come lo stai osservando da addetto ai lavori? quali difficoltà, quali note positive?

Nonostante si vedano in serie C1 alcuni giovani interessanti in campo, sono ancora poche le società che puntano sui settori giovanili. Poi c’è la necessità di sviluppare i campionati allievi e giovanissimi, che poi sono quelli che dovrebbero dare linfa al calcio a 5 del futuro.

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