Antonio Palmas, i miei segreti per l’impresa

Terzo libro per il coach cagliaritano che lancia il suo nuovo sito (www.antoniopalmas.it) e affronta il mondo dell’azienda con un approccio utile e innovativo.
– Antonio, se dovessi descriverti in 30 secondi a chi non ti conosce cosa diresti?
Credo che ognuno di noi abbia una fiammella di luce che lo rende unico ed inimitabile. Utilizzo le mie competenze di counseling, di coaching ed i miei studi in campo economico per consentire ad ognuno di prendere consapevolezza dell’esistenza della propria fiammella e creare le condizioni per valorizzarla al massimo.
– Come è nata l’idea di scrivere “Capire un’impresa non è un’impresa?”
Nella mia attività di consulente aziendale ho notato che spesso nelle aziende si presenta un problema da una parte, e si cercano le soluzioni da un’altra parte. Questo perchè tra la causa di un problema ed i suoi effetti spesso intercorre un notevole lasso temporale, che rende difficile ricollegare gli effetti alle cause. Serviva una guida che aiutasse le imprese a prendere consapevolezza di ciò, per fare in modo che si cerchino le soluzioni dove il problema sorge, e non dove si manifestano gli effetti.
– Come lo hai pian piano realizzato? 
Quando ho l’ispirazione scrivo. Ho fatto così per tutti i miei libri. Quando sento l’energia mi isolo e scrivo, in un mese posso completare un grande lavoro. Se non sento la giusta ispirazione rimando e dedico il tempo a ciò che in quel momento stimola la mia energia.
– A quale pubblico ti rivolgi principalmente?
Questo libro è stato scritto per le imprese, ma si applica a tutto. Il mio obiettivo è arrivare alla persona, a chiunque abbia voglia di prendere la vita nelle proprie mani e valorizzare la propria fiammella. Abbiamo bisogno di valorizzare il potenziale immenso di cui disponiamo.
– Quali sono attualmente i fattori di criticità di un’impresa e come suggerisci di risolverli?
I problemi aziendali si presentano nelle varie aree con diversi livelli di evidenza e con diverse tempistiche. È fondamentale risalire alle cause originarie dei problemi, altrimenti si trovano solo soluzioni tampone che alla lunga non servono a niente.
–  La nostra realtà isolana soffre l’incapacità delle imprese di fare un salto di qualità, proporsi sui mercati, condividere idee e risorse, creare cooperazione e reti. Che cosa potrebbe fare la politica per aiutarle? 
Snellire la burocrazia. L’imprenditore è un creativo, è uno che sogna, e i sogni vanno colti al volo. Spesso il lungo intervallo che intercorre tra la nascita di un’idea e la sua realizzazione, per via delle lungaggini burocratiche, spegne la spinta propulsiva della passione, e l’imprenditore desiste.
– Hai avuto nel tuo lavoro di coach casi aziendali? Puoi raccontarne qualcuno?
Tantissimi. Più che raccontare dei casi specifici, preferisco evidenziare cosa li accomuna: gli imprenditori che pensano di poter spremere il personale come un limone, raschiare il barile dei fondi pubblici, sfruttare tutto a proprio vantaggio restano prigionieri di una mentalità di povertà, volta ad accapparrarsi la fetta più grossa di una torta piccola. Gli imprenditori capaci di valorizzare il proprio personale si accontentano di una fetta più piccola, ma creano tante torte, che sfamano adeguatamente tutti, realizzandosi e aiutando gli altri a realizzarsi.
– C’è una frase o una storia che potrebbe descrivere al meglio lo stato dell’arte del mondo imprenditoriale?
La logica ti porterà da A a B, l’immaginazione ti porterà dappertutto. (Albert Einstein).
Se volete sapere di più sull’attività di Antonio Palmas è online il nuovo sito www.antoniopalmas.it

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