Fabio Morelli in gara alla Campari Barman Competion

Ventidue anni, il Corso della Work Up a Cagliari poi la partenza fuori dall’Isola, come tanti altri bravi colleghi che cercano fortuna altrove. Due città importanti: Berlino e Milano, dove ora lavora. Il giovane barman cagliaritano ora prova a scalare la classifica del concorso.

– Passioni e contro passioni. I giovani ne hanno tante. Una tra queste è fare il barman, professione ambitissima e forse anche inflazionata. Come è nata da barman?

La mia passione è nata da ragazzino, a 17 anni feci il primo corso alla Work Up. Un ricordo bellissimo, e devo ancora ringraziare loro per quello che mi hanno dato, una prima impostazione, un’idea, un modo di lavorare. Al tempo non avevo tanti soldi e i miei non volevano saperne di pagarmi un corso per questa professione, sicché decisi di vendere qualche videogioco e consolle per affrontare le spesa: era estate e tutto sommato bazzicavo già per le discoteche con gli amici più grandi. Da quel momento in poi è stato un percorso abbastanza complesso, a più riprese nelle varie discoteche e locali della città, per poi concentrarmi diversi anni sugli eventi privati, organizzando e facendo da tramite per compleanni, feste di lauree e liceali. Un primo modo per approciarmi al mondo del lavoro

– Hai viaggiato spesso e sei stato a lavorare anche in Germania: Berlino è stata una tappa della tua vita, cosa ti è piaciuto?

Ho avuto la grande fortuna di affidare la mia formazione come la Work Up che, anche se era agli inizi, metteva già a disposizione tutti gli strumenti e le conoscenze per migliorare. Finché studiavo e lavoravo a Cagliari ho viaggiato con gli occhi e la voce di tanti barman e imprenditori che ho potuto conoscere tramite la scuola e i seminari formativi.

Preso poi il diploma è stato un attimo, sia per le pochissime possibilità di sviluppo del mio piccolo business di eventi privati, sia la voglia di muovermi e di prendere aria, sbarcare a Berlino. Questa città rimane tutt’ora un grande amore, difficile e contorto. Da prendere a piccole dosi. Ho passato poco meno di un anno ma è stato più che sufficiente per apprendere dinamiche di vita e di lavoro completamente diverse, arricchendomi più di quello che avessi immaginato. Vivere e lavorare all’estero, partire da soli, è qualcosa che ti forma inesorabilmente e, ti mette alla prova, capisci da te stesso se ciò che fai ti piace davvero o se stai perdendo tempo.

– Poi il ritorno a Cagliari e una nuova sfida importante, che si chiama Milano: anche in questo caso, come è nata questa scelta in una città dove sicuramente c’è molta concorrenza?

Dopo il rientro da Berlino e un’estate passata in Sardegna per la stagione estiva, mi attendeva la piccola avventura col Lime Bar e col villaggio di Calaverde, e al termine la voglia di ripartire era già forte. E’ stato un autunno abbastanza duro, avevo poche certezze e non mi andava di tornare in terra straniera, mi passarono poi l’idea che se ci si fa le ossa da noi e si riesce in qualche modo ad emergere, il futuro sia molto più roseo di chi parte in quarta solo per sentito dire.

Mi concentrai su Milano e recuperati due contatti ho svolto i primi colloqui verso hotel 5 stelle lusso che andavano a configurarsi perfettamente con ciò che avevo appreso all’estero. A più riprese andai a Milano, prova e riprova, sconfitta dopo sconfitta, fino a trasferirmi agli inizi del 2015 ed ancora non sapevo dove andare a finire. Ricevetti diversi no, e poche proposte allettanti. Finché non si presentò la possibilità di entrare al Davai, un locale nel centro, come terza figura. Anche se un po’ incerto, l’ambiente risultava stimolante e appropriato ai miei canoni sicché nasce così una prima intesa.

– Presentaci Davai e raccontaci un po’ le notti milanesi che passano davanti alla statua di Garibaldi

Il Davai è il primo e al momento unico vodka bar di proprietà di Russian Standard, brand di vodka russo la cui creazione è dovuta a Roustam Tariko, uno tra gli uomini più ricchi e potenti della Russia. Il locale propone un’alta miscelazione il cui unico distillato è la Vodka, contornata di liquori e bevande di cui Russian Standard è proprietaria o distributrice. Il nostro portafoglio clienti è di prestigio, collocato in una delle zone più altolocate della Milano da bere e propone un prodotto concorrenziale alla restante offerta della zona, frequentata fondamentalmente da vip e calciatori che nelle immediate vicinanze hanno preso casa negli ultimi anni.

Dall’inizio dell’estate ad oggi il mio percorso ha cominciato a prendere forma, grazie anche alla stima e fiducia di Alessandro Masci, il mio titolare. Ho potuto esprimere il mio estro, seppur moderato e modellato come è giusto che sia quando cominci a confrontarti in contesti diversi con gente più esperta. Gli schiaffi non sono mancati. Tant’è che ora siamo rimasti io e il mio collega Andrea a gestirci il lavoro al locale, responsabilità, lavoro e soddisfazione. Abbiamo pubblicato da poco il nuovo menù visionarie online qui: http://www.davaimilano.it/menu/

Sono aumentate le responsabilità e il lavoro, da questo è scaturita la voglia di andare ancora oltre, che mi ha portato a iscrivermi alla Campari Barman Competition, con molta umiltà sia chiaro. Perchè spesso se racconti quel che fai passi da presuntuoso, ma vi assicuro bastonate ne ho preso e ne prendo e questo raccontarmi vuole essere un modo per ringraziare anche chi mi è stato vicino e incentivare chi ha voglia e passione a buttare il cuore oltre l’ostacolo!

– Ecco, il concorso, come funziona?

È una tra le gare più importanti a livello mondiale, organizzata da Casa Campari alla quale quest’anno son state inviate più di 1500 iscrizioni tra Milano, Roma, Bari e Catania. Sono state selezionate 100 ricette per città e a sua volta alle preselezioni per accedere in semifinale son state selezionati 4 vincitori che andranno direttamente in finale, chi invece si è piazzato al secondo e terzo posto, per ambire alla semifinale deve passare per il ripescaggio online.

– Noi di Sciradì e magari i lettori, come possiamo aiutarti?

Ai partecipanti è stato richiesto di preparare un cocktail che rappresenti un viaggio, reale o immaginario, attraverso l’uso di spezie e liquori da tutto il mondo. La mia ricetta, una rivisitazione del Negroni, principe dell’aperitivo milanese, dove invece del gin ho usato una vodka molto aromatica della Polonia, bitter Campari, vermouth rosso, il tutto invecchiato per una settimana in una botte di Madeira, vino liquoroso portoghese, e profumato dall’olio essenziale alla lavanda provenzale. Questo drink mi ha portato sul podio conquistando il terzo posto, ora per poter accedere alla semifinale ho bisogno il supporto di tutti, amici e no.

Bisogna andare sul sito https://campariacademy.it/camparibarmancompetition/ripescaggio/67a2c7270c2c7ba44ed5a27701114f26, effettuare una brevissima registrazione e votarmi. Il concorrente che avrà il numero maggiore di voti passerà alla semifinale. Un minuto del vostro tempo e mi aiutate a sognare!

Perchè allora non provare a supportare questo giovane barman cagliaritano? Non costa davvero nulla. Noi di Sciradì lo abbiamo fatto e lo facciamo per chiunque prova a conquistare un sogno!

 

 

 

 

 

 

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