Marco, pensieri dopo un incidente

Pubblichiamo la testimonianza di uno studente di architettura di Cagliari, Marco Frailis, che qualche giorno fa ha avuto un grave incidente in moto – è tutt’ora ricoverato – e che voleva condividere un pensiero su facebook.

Abbiamo, naturalmente, chiesto autorizzazione alla pubblicazione.

“Oggi vorrei rendere utile la mia esperienza, senza voler passare per quello che pensa di poter insegnare qualcosa a qualcuno.
Magari servirà a poco, chi fa il coglione alla guida continuerà a farlo, ma magari qualcun altro lo capirà.
Vorrei dire a chi pensa di poter usare il cellulare e guidare allo stesso tempo senza alcuna ripercussione, a chi decide di risparmiare 20 secondi azzardando una brutta manovra, a chi pensa che un semaforo rosso “se non c è nessuno” si possa evitare, a chi corre in strade cittadine deserte senza pensare ai possibili rischi e ad altre cento probabili cazzate che tutti noi facciamo quotidianamente, vorrei dire che purtroppo, ogni nostra piccola azione in strada puó creare in un modo o nell’altro una reazione, di cui magari neanche ci accorgiamo.
Io l’ho capito a mie spese, il mio errore è stato credere che, una ragazza in macchina, apparentemente ferma, stesse al suo posto, mentre invece ha deciso di fare una inversione a U in un posto che, oltre ad essere vietato, è davvero stupido e pericoloso.
Le conseguenze? Sono una settimana in ospedale, ho subito due interventi e me ne aspetta un altro, tutto per chi ha una fretta insensata, perché alla fine è inutile correre in strada e lo sappiamo, risparmiamo esagerando 10 minuti che magari buttiamo in casa al cellulare, per dirne una. Spero che in qualche modo, ai miei amici e alla mia famiglia in primis, arrivi questo messaggio, perché io sono stato fortunato per poterlo dire, ma so che chi legge ha avuto amici coinvolti in brutti incidenti che non sono stati fortunati come me.
Alla fine non ci costa nulla, dovremmo far fronte alla nostra pigrizia e al nostro buon senso, cercando di capire che quando siamo in strada mettiamo la nostra vita in pericolo, continuamente”.

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