Bizworld, l’impresa va tra i banchi di scuola

Iniziativa dell’associazione Sardegna 2050 che porterà nelle scuole sarde la cultura d’impresa, attraverso percorsi didattici rivolti ai ragazzi dell’ultimo anno delle scuole secondarie di primo grado. L’iniziativa sarà realizzata in collaborazione con BizWorld Italia.

BizWorld Italia è la referente italiana di BizWorld Foundation, nata nel 1997 negli Stati Uniti. BizWorld si ripropone di aiutare i ragazzi a diventare leader innovativi introducendoli al mondo delle aziende, attraverso progetti didattici che vertono sulla educazione ai valori dell’imprenditorialità.

Il 2013-2014 è il primo anno di diffusione del progetto in Italia e la Sardegna è tra le prime regioni ad essere coinvolta. L’Istituto Comprensivo “Gramsci-Rodari” di Sestu, grazie alla preside, la nostra Alessandra Patti, è una delle prime scuole italiane (la prima in Sardegna) ad aver aderito al programma ed attualmente sta realizzando il percorso didattico.

Sardegna 2050 collabora attivamente nel coordinamento del progetto. Sardegna 2050 è infatti referente regionale per la promozione ed il coordinamento del progetto BizWorld nelle scuole sarde. Attraverso l’impegno volontario dei suoi soci, nei prossimi mesi si occuperà di diffondere i valori dell’iniziativa e far conoscere il progetto, coinvolgendo le scuole e gli insegnanti interessati, affiancandoli con professionisti e imprenditori, offrendo supporto per la realizzazione dei percorsi didattici.

Il progetto consiste in un percorso didattico sviluppato contemporaneamente in italiano e in inglese. Il programma è basato sul gioco e sul coinvolgimento diretto dei ragazzi, che, divisi in gruppi, collaborano sperimentando il lavoro di gruppo.

Ogni gruppo deve creare da zero una nuova azienda che progetti, produca e venda i cosiddetti “braccialetti dell’amicizia”. I ragazzi dovranno gestire le diverse fasi della vita aziendale: definire i ruoli all’interno di ciascun gruppo/azienda, fondare la società, scegliere una strategia di marketing, raccogliere i capitali e trattare con gli investitori e i fornitori.

Il percorso culmina con un mercatino pubblico in cui i gruppi/aziende competono tra loro per vendere i braccialetti prodotti. Alla fine del mercatino si tirano le somme e si analizza il risultato d’impresa.

Oltre ai principi di funzionamento dell’impresa, attraverso il gioco emerge l’importanza di valori come la meritocrazia, l’impegno e la dedizione ai progetti in cui si crede, la fiducia, il pensiero critico, la leadership, il lavoro di gruppo.

 

L’obiettivo di Sardegna 2050 è quello di portare il progetto in quante più scuole possibile, coinvolgendo istituti di tutte le province sarde.

Si tratta di una iniziativa in cui Sardegna 2050 crede molto. L’impresa è il cuore di un tessuto produttivo e sociale sano; le società in cui il tessuto imprenditoriale è più dinamico sono più capaci di affrontare i cambiamenti, superare le crisi e produrre innovazione. Questa è la Sardegna del 2050 su cui l’associazione scommette e che ha disegnato nel suo Statuto costitutivo. E l’educazione dei ragazzi è il punto ideale da cui partire.

L’educazione ai valori dell’impresa è inoltre il primo dei tre pilastri dell’Entrepreneurial Action Plan 2020 della Commissione Europea ed è una delle 22 Azioni indicate nello Startup Manifesto, il documento redatto dai giovani imprenditori dello Startup Europe Leaders Club e dai professionisti delFounders Forum di Londra, chiamati dalla Commissaria per l’Agenda Digitale Neelie Kroes a dare indicazioni per il supporto all’imprenditorailità del web e all’innovazione.

Il prossimo 13 dicembre i ragazzi di Sestu faranno il loro mercatino.

In futuro qualcuno di loro avvierà una propria impresa, altri no, ma di certo avranno avuto gli strumenti per valutarla come uno scenario possibile del proprio futuro. Perché lo studio serve a trovare lavoro, ma è ancora meglio se mette in grado di crearsi un lavoro!

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