Sotto sotto sapevo benissimo di non aver fatto felice la mia fidanzata(Ludovica) portandola con me a vedere Birdman, anzi. All’uscita dalla sala mi sono trovato in uno stato euforico, compiaciuto da tanta bellezza. Lei no ovviamente. Non me lo ha detto ma credo, avrebbe gradito un rimborso del biglietto.
Ovviamente a lei non è piaciuto, non aveva una trama da seguire e il filo logico era “totalmente assente”.
Ascoltando i commenti di altre persone in realtà la maggior parte erano d’accordo con la tesi di Ludovica. Io ero estasiato e praticamente tutti gli altri delusi. Mi piacerebbe pensare di essere speciale, in realtà non è assolutamente così.
Credo ci siano due motivi importanti alla base della differenza di giudizi. Grazie alla tecnologia, televisione, film e internet non siamo più abituati ad andare a fondo sulle cose. I media ci “impongono” decisioni rapide, che non richiedono riflessioni. Il nostro cervello ringrazia per lo sforzo non profuso.
Nella stragrande maggioranza dei film la trama è abbastanza lineare, seguono o si ispirano a una storia vera, e comunque trattano di argomenti che tutti conosciamo o di cui abbiamo sentito parlare. Se pensiamo alle storie d’amore esse sono sempre presenti nei film. I film italiani recenti sono quasi sempre incentrati su questo argomento. Perché? Semplicemente perché tutti sappiamo bene cos’è l’amore. Lo viviamo sulla nostra pelle.
In questo periodo vanno di moda anche i film sul terrorismo. Non ultimo American Sniper, campioni di incassi. Non esattamente un caso se pensiamo che a noi tutti piacciono gli eroi e non sopportiamo i terroristi.
Birdman invece cerca di sfuggire a questi canoni. Al nostro cervello è richiesto un lavoro extra. Deve riflettere su immagini, suoni e dialoghi. Deve andare oltre alle immagini che ci propone il regista e percepire l’animo travagliato dei personaggi. Non è un viaggio in uno spettacolo di Brodway ma un viaggio nella lotta interna di attori e costumi che vogliono sfuggire al fallimento.
Un bel casino vero? Si, è faticoso quanto andare a farsi 10 km di corsa dopo che per anni siamo stati immobili.
