Il mondo di Gabriele Acquas

Tra nuovi progetti e vecchi palloni, una bella chiacchierata con uno dei personaggi più conosciuti nel mondo della notte cagliaritana. Che, oltre al lavoro e ai progetti, pensa che il futuro non sarà da queste parti.

– Partiamo dal presente: come nasce la sfida del Carubao di Villasimius?

Nasce prima di tutto dall’amicizia con Giancarlo Dessi, storico patron dell’Fbi club, e dalla collaborazione per Old Square, per il quale ci ha fatto una consulenza sulla cucina. La scorsa stagione estiva ha collaborato con Massimo De Cortes nel progetto Carubao, nella ormai vecchia location nella zona industriale di Villasimius. Si è verificata la possibilità di spostare il progetto ristorativo nella struttura dell’ex Peyote, e da qui nasce il tutto. Dopo varie chiacchierate mi sono proposto per sviluppare il dopo cena, e ora siamo qui, dal 15 giugno, aperti tutti i giorni.

– Cosa proponete a chi decide di scegliervi?

Una formula di ristorazione unica a Villasimius, una vera churrascheria brasiliana, ovvero un all you can eat principalmente di carni.
La churrascheria è caratterizzata da un buffet di pietanze calde, tipiche brasiliane, come la feijoada, lo estrogonofe etc, e il passaggio al tavolo dei passadores con gli spiedi, con 10 diversi tagli di carne, dalle carni bianche di pollo tacchino e maiale, ai tagli di manzo quali il controfiletto di angus, la picanha, la maminha e l’alcatra e per finire, sempre allo spiedo l’ananas caramellata alla cannella. Ma carubao è anche un giardino fantastico e si propone come il locale dell estate di Villasimius. Tutte le sere c’è sempre qualcosa: live music o dj set con ingresso sempre gratuito, quindi, non discoteca, ma un vero e proprio ” locale” o club che dir si voglia.

 Torniamo a Cagliari, l’Old Square è diventato un punto di riferimento della città, come spieghi questo successo?

Il pub è il primogenito, il figlio che ami alla follia. Tutto nacque per caso, dopo la stagione dell’estate 2010 al Madrigal a Pula. Con Federico, decidiamo di aprire qualcosa a Cagliari, e durante un viaggio a Barcellona ricevetti una telefonata che mi proponeva l Old Square. Tempo un mese e il contratto era firmato. Il progetto, forse futuristico, forse azzardato, ha dato i suoi frutti. Volevamo questo: aprire il pub tutti i giorni e tenere la cucina aperta tutto il giorno, da mezzogiorno a mezzanotte, come i pub nelle capitali europee e, soprattutto, l’idea di farlo diventare il locale di tutti e per tutti, no moda!

– E’ possibile fare ristorazione e intrattenimento senza entrare nei classici clichè di apericena e musica commerciale?

Possibilissimo. Personalmente non mi piacciono gli aperitutto, anzi son proprio contrario. Son fatti per acchiappare tante persone tutte assieme con una qualità di sicuro non elevata e non si potrebbe fare un buon prodotto con determinati prezzi. Per la musica poi siamo sulla stessa linea d’onda, Federico è super appassionato, è un dj, io dalla mia colleziono cq che compro quando viaggio quindi spazio a 360 gradi, salvo i generi che non ci piacciono ovviamente.

– Quali sono le potenzialità e i limiti di una città come Cagliari?

Potenzialità infinite, sfruttate al minimo. I limiti sono dei cagliaritani che non vogliono cambiare, non vogliono adeguarsi, non vogliono rischiare e non guardano oltre il proprio orticello.

– Fare impresa, quanto è duro? Quanto è bello?
Durissimo, in Italia soprattutto. Troppe regole che cozzano l’una con l’altra, poca chiarezza, troppe tasse, invece di concentrarsi nel proprio lavoro si perdono energie nel risolvere problemi. Bello? Si assolutamente si! Soddisfazioni continue, divertimento, amicizie e dinamicità.

– Come è cambiata la tua vita da pr delle disco a imprenditore della notte? Quali passaggi, persone e sensazioni?
Passaggi, una fuga improvvisa in Brasile dove ho aperto nel 2005 un locale a San Paolo, andato subito benissimo ma poi ho lasciato tutto e sono tornato in Sardegna per motivi familiari nel 2009. Persone incredibili conosciute in Brasile con le quali ho stretto rapporto molto intimi. Rientrato qui , ho riniziato da zero lavorando un estate al Neptune come lavabicchieri fino alla gestione del bar Sa lolla a pula, da lì è ripartito tutto. Jko, Madrigal square e Old square, per finire con Carubao!

– Hai un rapporto speciale con il Brasile, cosa ti ha lasciato? torneresti?

Amo il Brasile e amo il loro modo di vivere. Torneresti? Tornerò! È già deciso!

– Condividi sempre riflessioni provocatorie e interessanti, hai mai pensato a una candidatura politica?

Ehehehe si! Ma sono troppo onesto per far politica. Non riuscirei ad accettare giochini squallidi. Però mi piacerebbe gestire la Sardegna.

– Hai davanti il sindaco Massimo Zedda, cosa vorresti dirgli?

Che è colpa sua, sempre! Scherzi a parte, la città sta cambiando da quando c’è lui alla guida e gli farei i complimenti.

– E cosa vorresti dire ad altri imprenditori della notte?

Di viaggiare, di aggiornarsi, di guardare oltre, son fermi!

– Se ti chiedessi di parlarci di progetti futuri?
Tanti. Forse troppi!  Di sicuro il principale è andar via da qui. Non desidero mio figlio cresca qui, mi spiace ma non mi piace come si è evoluta la nostra società . Violenza, ignoranza, troppo di tutto questo. È il mio sogno è di lavorare con i turisti, sempre. Sempre felici, sempre contenti. Possibilmente vorrei lavorare per me non per lo stato!

– Esiste un sogno che ti affascina?

Il sogno di vedere Mattia crescere scalzo, abbronzato e felice. Cittadino del mondo, padrone delle lingue, colto sportivo e di mentalità super aperta .

– E una canzone che ti guida ogni giorno nella tua vita?

Ascolto musica costantemente, ma sono scarsissimo con titoli e autori. Il mio amico Marcello Casu è la mia salvezza, ha una memoria incredibile. Credo avrebbe dovuto partecipare a Sarabanda!

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