di Giulia Loglio
La politica si è dimenticata che a far le spese dei suoi maldestri tentativi di gestire la pandemia sono i cittadini, tutti, anche quelli felici di stare in casa, al “sicuro”, con lo stipendio fisso o la pensione, ignari che i problemi dei vicini ricadranno presto anche su di loro.
Sembra che la politica si muova a caso anche se io non credo che sia solo incapacità ma, dato che vorrei evitare di farmi appiccicare l’etichetta di complottista, mi limiterò ad analizzare alcuni fatti, i più eclatanti.
In Sardegna le persone hanno rispettato le regole, così le settimane di febbraio sono trascorse con casi in costante calo, meno di 50 ogni 100.000 abitanti per tre settimane consecutive e il 1 marzo la Sardegna è zona bianca!
La gente esulta, oddio mica tutta, gli amanti della vita domestica storcono il naso lanciando anatemi ma la legge è legge e siamo zona bianca. Cioè, quasi zona bianca.
Perché a sorpresa, senza alcuna giustificazione legislativa (il decreto diceva ben altro), la zona bianca non viene applicata e molte restrizioni restano in vigore.
Esulta il fronte dei restacasisti!
I sardi si trovano a poter fare più o meno quello che facevano in zona gialla, niente cinema, teatro, musica dal vivo.
Il coprifuoco resta in vigore con modello “Cenerentola” cioè a casa entro le 23,30. Passano le settimane e la gente continua a vivere il giallo sbiadito che almeno concede aperitivi al bar e cene fuori. Inspiegabilmente i casi iniziano ad aumentare, non i ricoveri ma solo i casi di positivi asintomatici, come mai?
Beh è in corso la campagna “sardi e sicuri” e la gente, martellata dai media, si reca diligentemente a farsi tamponare anche se sta benissimo.
Il virus si manifesta in 3/5 giorni ergo se per 4/5 settimane non ci sono stati aumenti di casi è evidente che i positivi asintomatici non sono attualmente un problema.
Ma il numero di tamponi e di positivi asintomatici fa cambiare il risultato di uno dei 21 parametri di rischio.
Il dato viene interpretato dall’algoritmo (che pecca decisamente in buon senso) e il temibile indice RT ci dovrebbe portare da bianchi a gialli. Peccato che nel frattempo il Governo abbia cambiato le carte in tavola e il giallo non esista più. Perché ? non si sa, il Governo non da spiegazioni e i giornalisti non chiedono.
Morale il 22 marzo la Sardegna diventa arancione. Esultanza dei restacasisti che da settimane monitorano la vita fin troppo libertina dei vicini che escono a cena e degli adolescenti che chiacchierano gioiosamente. Vengono imposti limiti di spostamento e le persone passano più tempo in casa.
Nello sconcerto generale arriva la Pasqua che vede tutta l’Italia in rosso. Perché? nessuna spiegazione, anche stavolta giornalisti assenti e Governo modello pugno di ferro.
Nel frattempo la campagna “sardi e sicuri” prosegue e così i casi aumentano, aumentano di qualche unità anche i ricoveri e, anche se negli ospedali non c’è alcuna emergenza, la Sardegna cambierà colore. Sarà un caso che dopo l’aumento delle limitazioni siano aumentati i casi? Curioso non vi pare? Fatto sta che la Sardegna balza in zona rossa dal 12 aprile, sempre per lo sforamento di un solo parametro.
I restacasisti esultano e preparano sul davanzale della finestra pagnotte avanzate durante la zona bianca da lanciare su chiunque uscirà senza giustificazione.
Saremo rossi per due settimane poi potremo sperare di tornare arancioni , dipenderà da noi? A questo direi proprio di no, dipenderà da come le carte verranno mischiate.
A noi non resta che prestare attenzione come abbiamo fatto fino ad ora e curarci come possiamo, approfittando degli spazi all’aria aperta perché la natura è sicura, fa bene e ci cura.
Forse dovremmo iniziare a pretendere risposte concrete e ragionate invece di algoritmi. Se non iniziamo a farci carico del nostro futuro stavolta rischiamo davvero di non averlo.
Vi invito a guardare i dati forniti dal ministero della salute e a comparare i dati della Sardegna (rossa) con quelli delle regioni arancioni (es. Lombardia).
Vi invito anche a leggere un interessante articolo che spiega quando finisce una pandemia https://www.internazionale.it/notizie/gina-kolata/2020/05/21/quando-come-finisce-pandemia